De Biasi: “Concentrazione e umiltà contro il Palermo. Gallo è come Corini, un giocatore raro nel calcio di oggi”
E’ sorprendentemente tranquillo Gianni De Biasi. Sta seduto sulla poltrona granata, alla destra del fido Barile, sguardo riposato e rilassato. Astrattamente interessato, per non dire disinteressato, ai discorsi proposti dai giornalisti, segue la conferenza stampa di cui ne è il protagonista, con una insolita freddezza ed un velo di distacco. Risponde senza enfasi, mister Gdb, senza lasciare traccia del proprio istinto. Evita voli pindarici, mantiene un basso profilo e alza il tono della conversazione soltanto quando desidera rimarcare concetti essenziali, importanti davvero, relativi alla squadra ed ai suoi giocatori, lasciando cadere interrogativi interlocutori o tentativi trasversali di fomentare una qualsivoglia polemica a distanza con l’allenatore del Palermo, perpetrati da chi, giustamente, di mestiere fa il giornalista.
Mister, come andiamo?
“Bene. La squadra sta lavorando in maniera positiva. La partita che ci aspetta non è facile e l’avversario che incontreremo si presenterà all’Olimpico con intenzioni bellicose per dare continuità al campionato che sta facendo e alla serie di sette risultati utili che ha ottenuto nelle ultime gare. Noi siamo concentrati sul nostro obiettivo che è quello di salvarci il prima possibile, consapevoli di dovercela mettere tutta per superare un ostacolo duro come la compagine di Guidolin”.
Preoccupato del nuovo bomber uruguagio, Edison Cavani?
“No. Ha disputato due ottime partite ed ha realizzato due gol spettacolari ma mi auguro che si sia fermato li. Non bisogna guardare al singolo ma a tutta la squadra avversaria ed affrontarla senza supponenza, svolazzi e canti di gloria, ma con la giusta umiltà. Vincerà chi avrà più stimoli e voglia di portare a casa i tre punti”.
E su Corini quale commento rilascia?
“Corini, come Gallo, appartiene alla schiera di quei giocatori che ormai sono diventati una rarità nel nostro campionato. C’è Pirlo, che è ancora giovane e pochi altri”.
Ma il Palermo, per lei, è una delle “big”di questo campionato?
“Ha avuto un inizio di stagione eccellente in cui ha raccolto numerose vittorie, poi è leggermente calato. Ha una rosa di ottimi giocatori anche perché negli ultimi anni la proprietà ha operato alcuni investimenti sostanziosi”.
Cosa ne pensa della riduzione della squalifica a Guidolin?
“Non penso”.
Ma che rapporti ha con lui?
“Non ho mai avuto particolari rapporti con Guidolin. Mi ricordo che a Brescia mi ha ‘spazzolato’ per bene (stagione 2004/05, Brescia-Palermo 0-2, ndr) e vorrei restituirgli il colpo. Detto questo, ci siamo incontrati poche volte in carriera anche perché lui ha iniziato prima. Ci unisce la passione per la bicicletta ma lui va più forte di me perché è un mezzo professionista. Ecco, lì mi batterebbe. Sulle due ruote intendo… “.
In che modo ti potrebbe sorprendere positivamente la tua squadra?
“Nella gestione di alcune fasi di gioco. Ma questo è un passo successivo. Il passo rilevante, peraltro già effettuato, è stato quello da parte dei ragazzi di mostrare che qualcosa dentro di loro c’è ed è vivo. La voglia di battagliare sul campo, di aiutarsi vicendevolmente ecc. La squadra ha conosciuto nel corso del campionato il massimo dei propri limiti. Ora si è rialzata e sta lavorando su quelli per migliorare”.
Ha parlato di salvezza. Continua a credere che la quota della tranquillità si aggira intorno ai 37-38 punti?
“Non lo so. Io dico che è meglio cercare di farne quaranta così ci togliamo ogni problema”.
Come è la situazione in infermeria? Stellone?
“Stellone è a disposizione e sta lavorando bene. Ma conto di recuperare tutti, anche Coco. Avremo, da qui in avanti, una serie di sfide impressionante e tutte in pochissimo tempo. Specie il mese di Aprile sarà assai dispendioso con sei partite in un mese. Per questo dovrò operare il giusto turn over e avvalermi della collaborazione di tutti gli effettivi”.
Caracciolo, in una recente intervista, ha utilizzato parole al miele, asserendo che fu lei a lanciarlo qualche anno fa. Le piacerebbe averlo in squadra la prossima stagione?
“Il mio compito è guardare al presente e non al futuro. Quando si fanno delle scelte – riferendosi ai tempi del Brescia – si basano su precise convinzioni. Caracciolo disputò un ottimo campionato ma non dimentichiamoci che quell’ anno aveva alle spalle un certo Roberto Baggio in veste di suggeritore”.
Cambiando discorso, ha chiesto a Rosina di relazionarla su Wembley?
“Si. Mi ha detto che il terreno era molle e l’impianto fantastico”.
E con Abbiati si è sentito? Potrebbe partire titolare contro la Scozia…
“Lo chiamo stasera. E’ in un ottimo momento e sono certo che potrà dare un grande contributo alla Nazionale”.
Per concludere, con Cairo ha ancora parlato del progetto futuro, magari pianificando già qualcosa?
“Con il presidente ci sentiamo quotidianamente. Spesso viene a Torino e dunque ci vediamo anche con una certa regolarità. I nostri discorsi vertono sull’ amministrazione ordinaria della squadra e null’altro. Per il momento, novità all’ordine del giorno non ce ne sono”.
E se le chiedessimo di darci una preferenza sulla scelta di un eventuale prossimo direttore sportivo?
“Risponderei che non sono cose di mia competenza”.
Fonte: Federico Freni