De Biasi: “Palermo e Reggina super. Milan vecchio. Il Toro? Non parlo”.
La voce forte ed il tono cordiale sono sempre gli stessi. Gianni De Biasi, dopo un paio di mesi trascorsi in rigoroso silenzio, torna a parlare, analizzando il momento calcistico attuale, facendo il punto sul campionato di serie A e lasciandosi andare a qualche piccola confidenza su di sé… .
Gianni, sono passati due mesi e mezzo circa dal tuo temporaneo distacco dal mondo del calcio e il campionato di serie A ha già digerito undici giornate. Lo hai seguito?
“Assolutamente si”.
Alcuni dicono sia mediocre. Tu come lo vedi?
“E’ presto per un affermazione del genere. E’ sicuramente un campionato anomalo a causa della partenza ad handicap di alcune squadre che sono indietro perché penalizzate. Penso alla Reggina che sta facendo benissimo, totalizzando 15 punti nel breve periodo e arrivando solo adesso alla quota di partenza: zero punti. La formazione calabrese conserva una struttura importante, coadiuvata da un allenatore davvero in gamba”.
Conosci Mazzarri?
“Abbastanza e trovo stia facendo un ottimo lavoro, puntando su un gruppo consolidato”.
La classifica recita: Palermo e Inter in testa.
“Ed è veritiera. I siciliani sono una buonissima compagine che è stata costruita nel tempo. Inoltre quest’anno si sono rinforzati con giocatori di qualità come Amauri, Simplicio e Guana. Elementi di prospettiva e con nomi poco ridondanti, ma certamente di grande sostanza. L’Inter, invece, è allestita di campioni in ogni reparto e sulla carta risulta la più forte di tutti. Vediamo cosa accadrà”.
Hai pronunciato il nome di Guana, un tuo pupillo…
“Guana l’ho lanciato a Brescia. E’ un ottimo giocatore e conserva delle caratteristiche rilevanti. Inoltre è giovane e ha enormi margini di miglioramento”.
Chi invece sta male è il Milan. Galliani ha utilizzato la parola “complotto”.
“Complotti non ce ne sono, a maggior ragione dopo quello che è venuto fuori con Calciopoli. Credo che da parte dei direttori di gara ci sia onestà. Il problema è che a volte, come nella storia del calcio spesso è accaduto, sbagliano anche loro. E ultimamente il caso ha voluto che gli errori si siano accumulati ai danni del Milan”.
E allora qual è il male dei rossoneri?
“Sicuramente un fattore può essere causato dalla partenza di Shevchenko, uno degli attaccanti più forti in circolazione e che forse non è stato sostituito in maniera adeguata. E poi ogni anno si invecchia e certi giocatori iniziano a faticare. Inoltre gli infortuni di Kaladze e Ambrosini non hanno facilitato le scelte di Ancelotti”.
Invece Adriano ha aiutato le scelte di Mancini. Ti fosse capitata una situazione del genere, avresti acconsentito a mandare in vacanza il brasiliano?
“Penso di si. Chi è preparato a rapportarsi con questi calciatori sa cosa è meglio per loro. Nel caso del brasiliano, si sarà presa la decisione migliore. Lui sta vivendo un periodo difficile a livello personale e forse il ritorno per qualche giorno a casa, nel suo paese, l’ha potuto giovare. Adriano resta un attaccante di livello assoluto, bisogna dargli tempo di tornare com’era una volta”.
Parlando di attaccanti. Ci sono bomber scafati provenienti dal campionato di B che segnano valanghe di gol. Alcuni nomi: Riganò, Budan, Frick, Spinesi, Corona e Danilevicius. Un monito per le grandi squadre a guardare di più alle serie minori?
“Mah, un discorso è giocare in provincia, un altro è stare in una grande piazza con pressioni e ambizioni differenti. Non generalizzerei troppo”.
Qualche settimana fa, in seguito agli infortuni di Cech e Cudicini al Chelsea e Guardalben in allenamento, sono state accennate alcune proposte. Una, addirittura, vantava la possibilità di munire i numeri uno di un caschetto protettivo. Fantacalcio?
“E se il portiere esce col caschetto e spacca la gamba all’attaccante cosa si fa? Mi sembra una follia. Il ruolo del portiere, storicamente, prevede alcuni rischi. Bisogna stare attenti che tutto ciò che accade si mantenga nella sfera sportiva, anche la casualità dell’infortunio. L’importante è rimanere nelle regole del gioco e non andare oltre”.
Secondo le regole del gioco tu sei libero di accettare qualunque proposta ti venga sottoposta da qualsivoglia società. Dì la verità, hai avuto offerte?
“Si, sono stato contattato da squadre di serie A e B e mi fermo qui”.
E non se n’è fatto nulla?
“Per ora, no”.
E riguardo alla situazione attuale del Toro? Pensi di poter ritornare?
“No comment, grazie”.
Fonte: Federico Freni