Mister senza misteri
La sveglia alle cinque del mattino, un piccolo modo di contribuire alla Salvezza in giorni troppo pieni di lavoro perché Fuoriarea si prenda il tempo che vorrei. Il sonno lascia gli occhi lentamente e guardo tutto con la saggezza degli ubriachi.
Questa volta lo spunto è in Toronews: sto mandando per la quarta, quinta volta il video del 6 maggio sulla conferenza stampa di De Biasi. Studio la sua voce, ogni espressione con l’attenzione che avrebbe un ispettore per un nuovo testimone, un archeologo per una mappa antica, uno psicanalista per il suo paziente: alla ricerca di fiducia, di serenità, di qualcosa che mi faccia capire che ce la faremo.
La cosa che mi piace di più è come sta seduto: un po’ storto, come se fosse di passaggio, in procinto di alzarsi e ripartire. Ha l’aria di uno che ha perfettamente in testa cosa deve fare e non vede l’ora di finirla con le chiacchiere. Gli occhi fissi nel vuoto come chi cerca dentro, un po’ per timidezza un po’ per consapevolezza, e le frasi che non sono piene di scongiuri: parlando di Livorno, non predica umiltà come chi sente che umiltà non c’è. Sembra tranquillo, e questo, dopo certi mesi, pare già un miracolo. Ganni De Biasi mostra una serenità che viene da lontano (personale, profonda) ma anche da vicino (professionale, dello spogliatoio): nelle ultime interviste a Novellino sentivi l’uomo sulla graticola, per quanto orgoglioso e convinto del proprio lavoro.
E’ stata una stagione misteriosa. Ci sono mille modi e nessuno per spiegare come, con una squadra del genere, ci siamo ritrovati a questo punto: sta di fatto che adesso molte cose sono in mano a questo signore, e mentre guardi il video senti che puoi togliere le mani dai coglioni e andare a lavorare.
Un’altra cosa: sono uno di quelli che crede che dovrebbero essere i giocatori, gli allenatori a fermare per strada i tifosi per chiedere loro un autografo… Un tifoso per la squadra fa molte più cose, molto più estreme e irrazionali, di quelle che fa normalmente un tesserato. Ma certe volte è diverso: nel video c’è un signore che parla di Superga come uno di noi, che giura di salire in bicicletta per tre volte se andrà come tutti vogliamo.
Se ci può essere una ragione in più per desiderare la salvezza, quella è la soddisfazione di un Mister che ha attraversato assieme a noi miracoli e burrasche, sempre con una faccia degna dei nostri colori.
Sono le sette. Scappo…
A cura di Marco Peroni
Fonte: Toronews