De Biasi ai giocatori:”Fate voi la formazione”
Il centrocampista del Levante, Gomez, ha rivelato che il tecnico ha chiesto alla rosa di indicare il miglior undici possibile da schierare contro l’Almeria. Così è arrivata la prima vittoria nella Liga: 3-0 con tripletta di Riganò
MILANO, 8 novembre 2007 – Ci voleva una tripletta di Christian Riganò per interrompere la serie nera del Levante. Tre gol per centrare la prima vittoria in campionato e guardare al futuro con un po’ più di ottimismo. L’ex bomber di Fiorentina e Messina non veniva certo da un periodo positivo: un solo gol segnato in dieci giornate, i primi fischi del pubblico, una serata trascorsa in ospedale dopo un colpo alla testa subito nella partita con l’Atletico Madrid. Gianni De Biasi, subentrato ad Abel Resino dopo sette giornate, non ci ha pensato due volte ad affidarsi a lui per battere l’Almeria, e i fatti gli hanno dato ragione.
FIDUCIA - Chissà quanti, invece, tra i suoi compagni hanno avuto fiducia nel centravanti di Lipari inserendolo nel loro undici ideale. Eh sì, perché il centrocampista Juanma Gomez, durante una conferenza stampa, ha rivelato un’insolita richiesta dell’ex tecnico del Torino durante la settimana precedente alla delicatissima sfida: ogni giocatore della rosa è stato invitato ad indicare, in forma assolutamente anonima, la miglior formazione possibile in grado di cancellare finalmente lo zero dalla casella “vittorie”. Secondo Gomez l’allenatore avrebbe tenuto in considerazione le opinioni espresse dalla squadra. “E’ un dato di fatto che comunque ci abbia fatto provare molte soluzioni durante gli allenamenti la scorsa settimana – ha sottolineato -; inoltre ha azzeccato, ad esempio, la collocazione tattica di Mustapha Riga a centrocampo e di Savio in attacco, tra i migliori in campo”.
DISPERAZIONE? - Che i suggerimenti dei giocatori possano essere stati importanti per azzeccare le mosse giuste non è da escludere. Riguardo alle motivazioni che hanno spinto De Biasi a mettere in pratica la curiosa iniziativa si possono solo fare delle ipotesi. I più maliziosi lo definirebbero il gesto disperato di un allenatore che non sa più che pesci pigliare e spera di ottenere l’aiutino giusto. Non sembra questo il caso: è vero che le sue prime tre partite sono state da incubo ma già si erano incominciati a intravedere dei miglioramenti e l’esperienza, dopo la salvezza rocambolesca ottenuta lo scorso anno sulla panchina granata, al tecnico di Sarmede (Treviso) certo non manca.
STIMOLI -Più probabilmente si è trattato di un modo per responsabilizzare maggiormente la squadra e stimolare l’orgoglio dei singoli giocatori: avesse voluto realmente una mano avrebbe fatto affidamento sui consigli della vasta colonia di giocatori italiani alle sue dipendenze, alcuni dei quali di grande esperienza e buon senso come appunto Riganò e Damiano Tommasi. Di certo fino a ora i pettegolezzi del calcio parlavano di allenatori che si facevano suggerire la squadra dal presidente o da qualcuno dei giocatori più rappresentativi, non certo da tutta la rosa…
A Cura di
Andrea Schiappapietra
Fonte: Gazzetta dello Sport