De Biasi e “Bruss” tandem solidale per la nuova Albania
Ambasciatori di Marca insieme all’attore Giovanni Storti E domenica in sella per la Pinarello ricordando Andrea.
Di solito segue il pallone o, meglio, i suoi giocatori dietro un pallone. Questa volta, dopo le prove generali in Albania, sarà al via della Granfondo Pinarello. Il mister della nazionale albanese, Gianni De Biasi, vittoriese trapiantato nella città del Cima, ama le due ruote. Tanto da aver ricevuto in regalo, proprio dai Pinarello, una bici gialla canarino, in occasione dello storico ritorno del Modena in serie A nella stagione 2001-2002 dopo decenni di purgatorio nelle serie inferiori. E proprio in sella alla sua due ruote, le scorse settimane, si è fatto ambasciatore della Marca e del Veneto al di là dell’Adriatico. Protagonista, in tutti i sensi, con l’ex ciclista Marzio Bruseghin e Giovanni di Aldo, Giovanni e Giacomo. Un tour, in bicicletta, per le strade, più e meno conosciute, dell’Albania. Bici&solidarietà. Una sorta di gemellaggio tra Brindisi e Valona, distanti una settantina di chilometri di mare, ma vicine per molte ragioni. Il via, della prima tappa, da Igoumenitsa (Grecia) fino a Ksamil (Albania). Totale 107 km. «Da Ksamil a Dhermi, la seconda tappa di 84 km veramente molto impegnativi, oltre al solito caldo», racconta De Biasi, «le salite ci hanno messo a dura prova. Due avevano una pendenza del 15%». Terza tappa, di 86 km da Valona a Berat, una delle città più antiche e belle d’Albania. Quarta tappa (75 km) da Berat ad Elbasan. Infine il trasferimento a Tirana per l’ultima tappa, fino a Durazzo, arrivando dopo 44 km al Tropikal Hotel che è sede dei ritiri della nazionale albanese. «Tanta fatica, tanto caldo ma tantissima voglia di stare insieme con allegria e farsi un’idea diversa dell’Albania», aggiunge il 57enne, «un’idea reale di cosa significa l’Albania: bellezza, storia, passione e un popolo fiero dal cuore immenso». L’obiettivo far conoscere all’Italia un paese più povero, soprattutto nell’entroterra, ma dalle grandi possibilità di sviluppo futuro. In primis, proprio a partire dal turismo. E subito ancora in sella: il mister De Biasi, allenatissimo (esce una volta al giorno, tempo permettendo), Marzio Bruseghin, Giovanni e altri, parteciperanno infatti domenica alla Granfondo Pinarello. «Sono personalmente legato alla famiglia Pinarello dal periodo della promozione in serie A con il Modena», continua il ct, «in Albania ci siamo allenati e abbiamo pensato che sarebbe stato bello onorare la memoria di Andrea, partecipando al suo evento. Una famiglia, i Pinarello, che tanto ha dato alla Marca in campo internazionale». Una bicicletta, quella cavalcata da De Biasi, davvero senza confini, tra memoria e solidarietà.
Fonte: La Tribuna di Treviso