GDB: “Conta incidere sul match, non i minuti giocati”.
Gianni De Biasi si è presentato sereno e concentrato in conferenza stampa, conscio dell’importanza del match di domani pomeriggio ma anche di aver lavorato bene in settimana. Il mister ha risposto a tutte le domande con la solita sincerità prima di partire con la squadra alla volta di Roma. Ecco cosa ha dichiarato.
Mister, ha molti dubbi di formazione?
“L’unico dubbio è legato alle condizioni fisiche di Diana che ha una piccola gastroenterite e valuteremo all’ultimo cosa fare”.
Come mai ha convocato anche Corini, squalificato?
“E’ stata una sua richiesta e mi ha fatto immensamente piacere. E’ un giocatore importante e ci aiuterà grazie al carisma ed alla sua esperienza”.
Come è andata questa settimana?
“Ottimamente. La squadra mi è piaciuta per come ha lavorato e sono fiducioso di poter vedere una formazione compatta domani. Certo, affrontiamo un avversario molto forte ma dobbiamo andare là e giocarcela. La Roma gioca a memoria, ha movimenti codificati, prestabiliti ma non partiamo già battuti, anzi”.
Le aspettative dei tifosi interisti e juventini circa un vostro risultato positivo le danno fastidio?
“Noi abbiamo le nostre aspettative, poi è chiaro che se riusciremo a soddisfare le esigenze degli altri tifosi, significa che avremo fatto bene”.
Come utilizzerà Di Michele?
“La squadra ha necessità di trovare gli equilibri giusti e lo ripeto ancora una volta, tengo in considerazione tutti. Sto molto attento ai segnali dell’allenamento. La formazione di domani è la conseguenza di ciò che ho visto nella gara precedente, di quello che ho appreso durante la settimana di allenamento e su quella che è una mia strategia specifica che spero di poter mettere in pratica”.
Paura del caldo romano?
“Dico sempre ai miei giocatori che quando fa caldo, più si corre e più si riesce ad avere aria fresca”.
Dovendo presentarla sotto forma di un modulo numerico, come la scriviamo la formazione?
“I diversi numeri che scrivete sono sfaccettature minime di un medesimo canovaccio tattico basato su una difesa a quattro, tre centrocampisti che presiedono la zona centrale, due laterali di cui uno più predisposto a fare la fase offensiva ed una punta”.
Com’è la situazione dei portieri?
“Fontana sta un po’ meglio rispetto a domenica scorsa ma non è perfettamente guarito. Però ritorna Lys Gomis che per me è una sicurezza nel caso ci fosse la necessità di impiegarlo”.
Teme la Roma?
“Bisogna temere sempre l’avversario. E’ chiaro che loro, se vogliono tenere uno spiraglio aperto per poter vincere il campionato, devono batterci. E questa necessità può diventare un’arma a doppio taglio”.
Le voci sul possibile cambio di proprietà possono incidere sulla prestazione dei giocatori giallorossi?
“Non credo. In questo calcio molto parlato, ormai, ci si è fatta l’abitudine a tutto”.
Oggi la rifinitura è apparsa intensa e brillante. Significa che il Toro sta bene sia di testa che di gambe?
“La squadra ha convinzione nelle proprie risorse. Se ognuno di noi darà tutto quello che potrà avere, otterremo una prestazione positiva”.
Cosa ci dice di Recoba?
“E’ un giocatore che sa fare cose importanti. Parlando più in generale riguardo a tutti i miei uomini, voglio dire che non conta giocare novanta minuti ma conta incidere sulla partita. Possono bastare anche solo dieci, venti minuti nei quali si segna o si fa un assist o una giocata determinante in modo tale da essere ricordati a posteriori per questo. Questo significa essere veramente protagonisti di una partita e credo che tutti abbiano capito il concetto”.
Recoba in queste ultime partite può essere per il Torino quello che è stato Baggio a Brescia sotto la sua gestione?
“E’ impossibile fare accostamenti, sono due situazioni totalmente diverse. Roberto poi lo allenai fin dall’inizio della stagione”.
Le prossime quattro gare saranno fondamentali per valutare il futuro dei singoli e la loro eventuale riconferma?
“Ogni giorno è importante per chiunque, ogni giorno faccio delle valutazioni e da qui fino alla fine continuerò a farle. Sono proprio queste le situazioni nelle quali osservo con maggiore attenzione la reazione ed il comportamento dei miei giocatori. Valutarli quando le cose vanno bene è troppo semplice”.
Fonte: Redazione