De Biasi a Rimini con il dito puntato: Serve l’umiltà mancata ad Avellino
Il tecnico granata duro «Non voglio più vedere lo snobismo del match sul campo degli irpini». In difesa rientra Balestri
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. E allora Gianni De Biasi non vuole più ripetere l’errore commesso nella settimana che precedeva la partita contro l’Avellino. Lo stesso allenatore si era accollato ogni responsabilità per la sconfitta in casa dei campani. Domani pomeriggio sulla strada del Toro compare un’altra matricola, quel Rimini che per la prima volta affronta i granata in una partita di campionato.
E proprio il Rimini era indicato quest’estate da Gianni De Biasi come una squadra che poteva diventare la sorpresa in chiave promozione. Dunque il tecnico granata ha preparato nei minimi dettagli questa partita, non trascurando nulla, nemmeno quell’aspetto psicologico che era stato invece sottovalutato prima della trasferta in Irpinia. Prima di partire per la Romagna, De Biasi ha dunque curato proprio l’aspetto caratteriale della propria squadra: «Andiamo a Rimini ricordando come è finita ad Avellino – ha dichiarato -. Per questo motivo ho preteso la massima concentrazione, non voglio più vedere un approccio alla partita come nella trasferta precedente. Noi siamo il Toro e andiamo a Rimini per vincere, perché considerato il nostro ottimo potenziale abbiamo la possibilità di raggiungere questo obiettivo».
Quando De Biasi parla di potenziale è chiaro che si riferisce a quello offensivo, visto che – rispetto ad Avellino – ora può contare su uno Stellone in più e un Muzzi ormai guarito dalla noiosa sciatalgia che in quella partita condizionò non poco l’ex laziale: «Stellone è per noi un grande valore aggiunto, non lo abbiamo mai nascosto. Sta meglio di quanto mi aspettassi, in settimana si è allenato con grande continuità, sia con il gruppo, sia con il suo programma fisioterapico personalizzato che sta portando a termine senza intoppi. Inoltre è molto motivato, perché ha voglia di recuperare il tempo perduto».
Anche la difesa torna quella tipo, con a destra Martinelli e a sinistra Balestri, che ha scontato i suoi due turni di squalifica, mentre davanti a Taibi la coppia centrale sarà formata da Brevi e Doudou. Nessuna novità a centrocampo rispetto alla partita con la Triestina: a Rosina sarà affidata la fascia destra, a Fantini la sinistra, mentre in mezzo al campo agiranno come sempre Edusei e Ardito. Davanti a loro le due punte Stellone e Muzzi.
Dunque De Biasi punta al successo pieno a Rimini, anche se non pensa affatto a una partita abbordabile: «Intanto troveremo un ambiente caldo e motivato, visto che incontrano il Toro per la prima volta nella loro storia e affrontare una squadra tanto blasonata trasmette sempre motivazioni importanti. Inoltre saremo di fronte a una formazione che io stesso avevo indicato alla vigilia di questo campionato come una delle possibili sorprese in chiave promozione». De Biasi ha seguito attentamente il Rimini di Acori e parla a ragion veduta. E’ partito per la Romagna portandosi dietro alcune videocassette, che farà visionare anche ai suoi giocatori: «Giocano un buon calcio, con palla a terra e tanto movimento negli spazi. Sono molto veloci e aggressivi. Rispetto alle mie previsioni sono leggermente attardati in classifica, ma restano innegabili le buone potenzialità di una squadra in grado di lottare alla pari con le altre pretendenti alla promozione».
De Biasi chiude con una considerazione sul prossimo mercato di gennaio: «Il presidente Cairo pensava di intervenire a gennaio più massicciamente, invece, vista la classifica e le nostre potenzialità, punterà solo su interventi mirati che dovranno offrirci qualità e quantità, ma senza minare la grande unità e compattezza di un gruppo solido. La nostra è una squadra di amici prima che di colleghi: è la cosa più importante per diventare una formazione vincente».
Fonte: La Stampa