Intervista esclusiva al Mister per giannidebiasi.it.
1_ Mister Gianni De Biasi , ti saresti mai aspettato dopo il tuo arrivo di raggiungere un traguardo così prestigioso?
Dopo il mio arrivo a Modena nel novembre del 1999 covavo l’idea di poter fare un buon campionato, visti i giocatori che avrei dovuto gestire. Tutti molto validi ma non sono riuscito a creare una squadra affiatata.
Alla fine della stagione abbiamo messo in atto una ricostruzione generale del gruppo, con pochissime conferme e con diciasette nuovi arrivi.
Tutto e’ filato liscio e tutte le cose hanno funzionato oltre ogni piu’ rosea aspettativa tanto da riuscire a centrare due promozioni consecutive, una Supercoppa di Lega.
2_ Dicono di Te un perfezionista, che non tralascia nessun dettaglio.Merito anche dei due collaboratori Vinicio Bisioli e Paolo Artico che come te non lasciano niente al caso.Non è vero?
Penso che per fare bene il mio lavoro, non si debba trascurare nessun dettaglio che possa contribuire a migliorare la prestazione della squadra. Lo studio degli avversari, tramite le osservazioni del mio collaboratore bisioli, la visione e lo scout delle partite, puo’ aiutare preparare meglio le gare. Se essere pignoli e’ questo, allora io lo sono.
Poi ha fortuna di avere la collaborazione di due validi e competenti professionisti come Vinicio Bisioli (all. Seconda e prep. Portieri) e Paolo Artico, si e’ rivelata veramente importante e completa.
L’entusiasmo e la serieta’ con la quale lavorano ha dato un impronta a tutto il gruppo squadra.
Oltre al campo spesso ci troviamo anche per qualche cena con amici o per discutere assieme le strategie migliori per ottimizzare al meglio il valore dei singoli calciatori.
3_ Hai dalla tua parte anche un forte legame con lo staff societario.Cosa che vi rende così uniti?
I miei rapporti con la societa’ sono incentrati sulla stima e la chiarezza, anche se ci conosciamo da poco tempo, visto l’ingresso del gruppo immergas successivo al mio arrivo nel modena calcio.
Con il direttore generale, il discorso e’ diverso, visto che siamo arrivati contemporaneamente, abbiamo avuto modo di conoscerci in modo diverso. Abbiamo condiviso tutti i programmi sin qui attuati, senza frizioni, ma discutendo e soppesando ogni minima scelta.
Con la squadra cerco di essere me stesso, senza recite, senza imitare nessuno, con coerenza rispetto a quello che dico e quello che faccio.
Per qulcuno della rosa sono un fratello maggiore, per qualche altro un padre, cerco il dialogo e la gestione del gruppo soft ma con delle regole precise.
4_ In questi due anni il Modena Calcio è stato anche protagonista di episodi sfortunati come gli incidenti di Francesco Bertolotti e di Andrea Quaglia.Come hai vissuto questi momenti?
Durante questi due anni e’ mezzo oltre a vincere ho attraversato momenti anche tragici, visti gli accadimenti di como, e l’incidente automobilistico di Andrea Quaglia.
La tragedia sfiorata quella domenica in riva al lago ha segnato un po’ tutti noi, calciatori, tecnici, dirigenti e tifosi.
Abbiamo vissuto un’intera settimana con il cuore in gola per l’esito del coma nel quale era piombato Francesco subito dopo l’aggressione.
Quanto fragile e sottile e’ l’equilibrio tra lo stare bene e rischiare di compromettere la propria esistenza.
Il destino sembra sempre in agguato pronto come pochi a provare a modificare la nostra vita, per questo dico che bisogna sempre cercare di evitare di reagire in modo sconsiderato e isterico.
Come quando ci si mette alla guida di un auto, bisogna prendere tutte le misure necessarie per la propria sicurezza, anche se spesso, come e accaduto a Quaglia, ti trovi nelle condizioni di non poter fare nulla per evitare l’impatto.
5_ Gianni De Biasi, ora è considerato “l’allenatore del momento” e super richiesto da altre società di grosso spessore; però ha deciso di rimanere a Modena, come mai la scelta è ancora ricaduta su Modena?.
Dopo questi due splendidi campionati ho avuto diverse richieste da varie societa’, ma voglio dire oggi che ho rinnovato l’accordo con il modena, che mai ho pensato di abbandonare questo gruppo che mi ha dato tanto.
Sono orgoglioso di loro, non solo per i risultati conquistati, ma per il rispetto e la voglia di fare, e la sensibilita’ che in piu’ di un occasione hanno dimostrato.
La scelta di rimanere nasce dalla voglia comune di dimostrare che il prossimo anno questo gruppo avra’ ancora margine di miglioramento, e che il sogno potra’ continuare se riusciremo a conservare la categoria.
6_ Spesso la Curva Gigi Montagnani ti dedica un coro che dai tempi di Renzo Ulivieri non veniva più innalzato.Cosa provi quando ti senti chiamato in causa dai tifosi gialloblù?
I cori che la curva mi dedica sono belli, e li prendo come auspicio, pero’ la realta’ della prossima stagione sara’ diversa.
Dovremo essere capaci di non mollare mai e di avere pazienza se l’inizio non sara’ facile visto che probabilmente dovremo affrontare le migliori.
7_ La tua vita di allenatore ti tiene spesso lontano dalla famiglia e per un papà di una bellissima bambina come te non deve essere così facile rimanere lontano dall’ambiente di casa:Giusto?
Per me la famiglia e’ la cosa a cui tengo di piu’, e il fatto che io viva a modena da solo, mi pesa tantissimo.
La scelta che abbiamo fatto mia moglie paola ed io, e’ mirata alla stabilita’ che vogliamo dare a nostra figlia Chiara Sofia.
Visto che la professione che faccio e’ molto precaria, abbiamo deciso che forse e’ meglio che io mi sobbarchi un infinita’ di chilometri tutte le settimane per far ritorno a casa almeno due volte, piuttosto che sradicare lei dal suo ambiente, nel quale si trova a meraviglia.
8_ Cosa hai pensato quando ti hanno proposto di realizzare un tuo sito personale?
Quando mi e’ stato proposto, da un gruppo di amici, di allestire questo sito, ho pensato che in questo modo avrei potuto sentirmi piu’ libero di esprimere le cose che penso, senza mediazioni, senza essere interpretato, e quindi piu’ diretto.
Se vorro’ chiarire qualcosa lo potro’ fare, se avro’ bisogno di dire qualcosa lo potro’ fare immediatamente, avro’ modo di parlare con i tifosi in modo diretto.
Simone Manicardi
Fonte: La Redazione