GDB: “Sforziamoci di avere equilibrio nei giudizi”

“La classifica la vedo ma la strada imboccata è quella giusta”

Buongiorno De Biasi, come si sente dopo questa sconfitta: avvilito?
“No, avvilito no. Direi che siamo tutti un pò rammaricati e frustrati perché uscire da Catania senza punti dopo una gara equilibratissima lascia davvero l’amaro in bocca. Ma non siamo qui per piangerci addosso ma per ripartire con maggior forza”.

Siamo curiosi: cosa vi siete detti lei ed il Presidente prima di imbarcavi sull’aereo Catania-Torino? 
“Nulla. Ho letto su un quotidiano di una presunta discussione. Falso, non è successo nulla. Abbiamo una situazione in classifica non positiva e so che questo andazzo di risultati non va bene. So per certo, però, che svolteremo e godremo di periodi più che positivi. Il Toro ha giocato bene, ha preso gol su alcune sbavature difensive, ma stiamo lavorando su questi aspetti e sono convinto che limando al massimo i nostri errori otterremo buoni risultati”.

Non è peggio se la squadra gioca bene ma perde? 
“No, sono convinto che continuando così si farà bene. A Catania ci sono stati errori individuali ma tutti possono sbagliare, anche i grandi campioni lo fanno. Ho letto giudizi nefasti, in particolare su un giocatore . Ebbene io lo difendo e mi sento di ribadire che state sbagliando perchè tutti quanti commettono degli errori e crocifiggere calciatori che hanno sempre fatto bene, specie se con giudizi definitivi, porta a limitarne la capacità di riprendersi e riparare la volta successiva”.

Crede che questo sia uno dei momenti più negativi da quando è al Toro? 
“Le situazioni di disagio le conosco e posso dirvi che la nostra situazione è completamente diversa. C’è organizzazione e qualità nel gioco. Siamo in crisi di risultati ma proseguendo su questa strada potremo ottenere soluzioni positive e punti”.

Secondo lei mancano i gol degli attaccanti? 
“No, non ci sono di questi problemi. Se si riescono a segnare due reti a Catania significa che i gol si sanno fare. La cosa importante è che non se ne possono prendere tre. Io ho ben chiaro nella mia testa cosa non funziona. Però non si possono risolvere i problemi immediatamente, come un caterpillar che passa sopra alle cose negative e le spazza via. Ci vuole il giusto tempo, il giusto tatto. Creare terrorismo o paure ai giocatori è la cosa più deleteria che si possa fare e non serve per aiutare la squadra”.

La prossima partita: il Milan. 
“Match che garantisce indubbiamente stimoli superiori. Sono convinto che se noi metteremo la determinazione, l’attenzione ed il cuore che abbiamo manifestato ultimamente, sarà difficile affrontarci non solo per loro ma per chiunque”.

Cosa risponde a chi vuole rivedere in campo Bianchi e Rosina? 
“Anch’io li rivorrei vedere presto in campo e quando saranno in condizione li rivedremo. Io non ho preclusioni. Il mio compito è guardare con estrema attenzione gli allenamenti, verificare chi sta meglio e la condizione atletica di ciascuno. Li sto aspettando”.

C’è qualcosa che la infastidisce? 
“Ci sono troppi giudizi che dipendono esclusivamente dal risultato. Se Barone avesse messo la palla in rete un minuto prima del terzo gol catanese, ora saremmo qui a palare di discorsi completamente diversi e ci sarebbe un clima di totale serenità. Perché la prestazione – lo scrivete anche voi – è stata positiva. E sarebbe stata la stessa prestazione se Barone fosse riuscito a metterla dentro nell’azione precedente al gol di Mascara. La squadra ha una sua intelaiatura, crea, lotta e reagisce perché, ricordiamolo, anche negli ultimissimi minuti del Massimino ha tentato di replicare allo svantaggio. Dunque cerchiamo di giudicare con maggiore equilibrio e non soltanto in base al tabellino. Mi rendo conto che la classifica è quella che è ma il campionato è ancora lungo, abbiamo imboccato la strada giusta e ne usciremo, garantito”.

Cosa chiede ai suoi giocatori?
“Che mi dimostrino le cose sul campo quotidianamente, nei 90’ della partita o in mezzora, a seconda di quanto giochino. Bisogna lavorare duro. La miglior sponsorizzazione per loro stessi è ciò che mostrano sul terreno di gioco”.

Fonte: Redazione