Dimostreremo a tutti che
De Biasi, sempre convinto di avere la squadra dalla sua parte?
“Qui abbiamo un gruppo unito, ma se per varie ragioni mancano i risultati non andiamo a tirare fuori certe storie”.
D’accordo, ma intanto a Piacenza si è perso e la classifica piange…
“Vi invito a contare quante occasioni abbiamo avuto nelle ultime due partite. Dico da dieci a dodici, non so quante squadre, anche tra quelle che ci precedono, possono dire la stessa cosa. Purtroppo in questo periodo ci gira anche male, a Piacenza meritavamo ben altra sorte”.
Però non ci si può appellare solo alla sfortuna. Cosa manca al Toro rispetto al girone di andata?
“Siamo meno brillanti e fluidi, fino a Natale eravamo molto più intensi, aggressivi, questo è indubbio, ma siamo anche più sfortunati. Voglio citare solo una partita, quella di Catanzaro, vinta su autorete nel recupero, anche se in precedenza ci erano stati annullati due gol e almeno uno era buono”.
A proposito di gol annullati e episodi da moviola, il presidente Cairo ha sbottato, parlando di diversi torti arbitrali. Condivide?
“Evidentemente per il presidente la misura è colma. Sicuramente qualche episodio ci è stato poco favorevole, ne ricordo uno per tutti, contro il Bari all’andata quando c’era un rigore grosso come una casa su Rosina che non ci è stato concesso. Il saldo è negativo, 5 rigori a favore e 8 contro e certamente la nostra non è una squadra che attacca poco… Detto questo, non dobbiamo tirare fuori certi discorsi per cercare alibi o nascondere le nostre responsabilità”.
Cosa manca al Toro in questo momento?
“Qualche vittoria rubacchiata, perché siamo poco sereni. E’ normale, visto che dopo un girone d’andata incredibile, in cui abbiamo dato tutto e molta gente è arrivata a Natale spremuta, dopo la sosta abbiamo pagato dazio in partite contro Pescara e Bari che dovevamo vincere, poi è arrivata la sconfitta casalinga con l’Arezzo e lì abbiamo iniziato a perdere tranquillità. Da lì è iniziato un periodo particolare arrivato fino alla gara con la Ternana. Tornando su quella di Piacenza mi sento di dire che meritavamo una sorte ben diversa”.
E’ più un problema fisico o mentale?
“Tutti e due. Ricordiamoci che questa squadra è nata ex novo, anche voi vi siete stupiti di quello che abbiamo fatto nei primi mesi, le cose funzionavano anche troppo bene. Qui ad un certo punto sembrava di essere dentro una favola, come Alice nel paese delle meraviglie. Ora non bisogna cercare mostri, ma ritrovare entusiasmo, lavorare e darci dentro per tornare a certi livelli”.
Magari anche con l’aiuto dei nuovi, che continuano a faticare.
“Su questo punto si va avanti da settimane. I nuovi sono arrivati in un momento generale della squadra complicato, ci vuole già del tempo di suo perché tutti si inseriscano, ricordando che alcuni sono arrivati subito, il 2 gennaio, altri dopo, altri ancora alla fine del mercato. I risultati negativi hanno contribuito a non facilitare l’inserimento degli ultimi arrivati, ma io non ho mai bocciato nessuno”.
Ricordando la partita d’andata contro il Mantova, quanto è forte la voglia di riscatto?
“Abbiamo voglia di toglierci qualche sassolino dalla scarpa, ma il sasso più grosso che vogliamo levare è dimostrare che non siamo quelli dell’ultimo periodo. E lo faremo”.
Gli errori sotto porta di Abbruscato la preoccupano?
“Gli attaccanti vivono di momenti, di sensazioni, poi ci sta che giocare qui comporta più pressione che essere ad Arezzo”.
Pensa di cambiare qualcosa, a livello di uomini e di modulo?
“Vediamo, la settimana è iniziata oggi, ci sta tutto”.
Anche che tocchi finalmente a Ferrarese sabato?
“Io ho quattro esterni. Contro il Piacenza ho pensato di puntare su uno che era reduce da un’ottima prestazione (Fantini, ndr) e su Lazetic, che avevo visto bello tonico in allenamento, al posto di un Rosina acciaccato. Contro il Mantova vedremo, se Ferrarese gioca e fa la differenza, lo porto io a spalle sotto la curva a fine partita”.
Se le faccio il nome di Vailatti?
A inizio stagione sarebbe stato titolare sicuro, con il gruppo che era andato in ritiro a iaveno, poi son arrivati altri giocatori… Io continuo a credere che abbia le qualità per diventare un buonissimo giocatore, ma deve fare esperienza e imparare a sfruttare le occasioni, quando gli capitano”.
A proposito di tifosi, cosa dice a una settimana dal famoso striscione, dopo le contestazioni di sabato a Piacenza?
La gente ha sempre fatto tutto in modo straordinario, ci è stata sempre vicina, ora si tratta di farlo ancora di più, mostrando chi è veramente tifoso del Toro nel momento più delicato”.
Mister, ci dica tre ragioni per essere comunque ottimisti.
“Perché abbiamo la possibilità di rimediare ancora e non lo dice solo la matematica. Abbandonato il sogno di andare direttamente in A ci sono dei playoff da conquistare e poi farlo con la migliore classifica possibile. Questo è il primo punto, il secondo è dimostrare a noi stessi e ai tifosi di saper reagire, terzo la voglia di fare tornare ad abitare qui il paese delle meraviglie”.
De Biasi, questo è il momento più delicato della sua carriera?
“No, è stato il primo anno a Modena, quando sono subentrato. Abbiamo fatto una gran fatica a salvarci, ricordo il clima pesante al ritorno da certe trasferte, dopo che avevamo perso… ma la società mi ha confermato la fiducia e l’anno dopo siamo saliti in serie B filati. E l’anno dopo ancora siamo andati in A e poi ci siamo salvati in modo brillante”.
Fonte: Toronews