IL PUNTO MONDIALE / 3 De Biasi su Italia-Ucraina 3-0, Gianluca Pessotto e Ivan Basso
L’entusiasmo, la passione e il sano tifo per i colori azzurri, sta contagiando ormai l’intero paese. Mano a mano che la nostra Nazionale procede spedita tra i mille intralci di questo Mondiale, aumenta la fiducia, lo stimolo e la speranza di poter essere collegati, il 9 luglio, tramite lo schermo di un televisore, all’Olympiastadion di Berlino, nel massimo appuntamento calcistico a cui qualunque calciatore e tifoso spera di partecipare con la propria squadra, almeno una volta nella vita.
Chi non costituisce un eccezione alla massa, almeno stavolta, è Gianni De Biasi. L’uomo di Sarmede, nella sua tranquilla vacanza in Sardegna, sfoglia i giornali sportivi, si documenta sugli eventi quotidiani che caratterizzano il mondo del calcio, dispensando impressioni e commenti inerenti non soltanto il Campionato del Mondo, ma anche temi assai più delicati, quali la triste vicenda coinvolgente Gianluca Pessotto e la mancata partenza di Ivan Basso al Tour de France.
GLI AZZURRI: “Con l’Ucraina siamo partiti bene, poi dopo il vantaggio ci siamo fatti prendere un po’ la mano e non abbiamo immediatamente capitalizzato il risultato, concedendo dei rischi pazzeschi. Poi, per fortuna, abbiamo segnato altre due volte”.
LA TATTICA: “Rispetto alle partite pre-mondiale, Lippi ha mutato il modo di far giocare la squadra. L’Italia è camaleontica, specula sull’avversario, è una formazione corta, accorta e tosta. Da notare come ci comportiamo sugli esterni: siamo molto bravi in fase di copertura mentre meno quando entriamo in possesso palla. Mi fa specie la posizione di Perrotta, confinato a sinistra in una situazione non affine alle sue caratteristiche. Non gioca male, anzi, ma si vede che si sacrifica in un ruolo non suo”.
LA FASCIA: “Ed infatti nella nostra rosa siamo un po’ spuntati sulla mancina, dove non possediamo un esterno alto di sinistra. Forse il solo Zambrotta non si snaturerebbe in quella posizione. Del Piero? L’ho sempre considerato una seconda punta, mai un’ala”.
GROSSO e CAMORANESI: “Due giocatori mi hanno impressionato, in positivo ed in negativo: Grosso e Camoranesi. L’ex palermitano non è un difensore puro però sa comportarsi ottimamente in marcatura e dà un contributo nella spinta. Dall’oriundo, invece, ammetto che mi aspettavo un Mondiale diverso, specialmente dopo gli ultimi campionati disputati”.
ANDREA PIRLO: “E’un giocatore straordinario, ma in questo Mondiale non stiamo vedendo il miglior Pirlo. Non sta giocando male, per carità, e dà un grande contributo in sostanza a centrocampo, però da lui e dalle sue immense capacità, ci si attende ancora di più”.
VERSO ITALIA-GERMANIA: “Non sarà un match a viso aperto. I tedeschi partono favoriti dal presupposto di giocare in casa. Non credo che cambieremo l’approccio alla gara, anzi. Se l’arbitro influenzerà l’incontro? Mi auguro di no, però ho visto Germania-Argentina e moltissimi falli dei tedeschi non sono stati sanzionati. E su Maxi Rodriguez c’era un calcio di rigore netto, altro che simulazione. Sarà dura, ma ce la possiamo fare”.
PESSOTTO: “Non l’ho mai conosciuto ma ci siamo incontrati più di una volta da avversari. Sono con lui, gli tengo idealmente la mano e spero di cuore che guarisca presto. Ripeto, non abbiamo mai parlato insieme, ma mi ha sempre dato l’impressione di appartenere a quella nicchia di persone diverse rispetto alla moltitudine degli altri calciatori. Sono sinceramente dispiaciuto”.
IVAN BASSO: “E’ stato triste apprendere che Basso non sarebbe partito al Tour. Ma non è l’unico. Sono impelagati nella vicenda anche Ullrich, Mancebo e altri nomi importanti”.
Inoltre, faccio fatica a capire il limite fisico dei corridori in una corsa, e per questo diventa difficile individuare chi fa uso di sostanze dopanti o meno. Sono però un garantista di natura. Quella di Basso è una sospensione cautelare. Da semplice spettatore e tifoso, dico che se le qualità non ci sono, puoi doparti quanto vuoi, ma non emergi. Ivan ci ha regalato una quantità enorme di emozioni negli ultimi anni. Aspettiamo di sapere con certezza cosa è successo prima di lanciare accuse e sentenze”.
A Cura di
Federico Freni
Fonte: Federico Freni