Bentornato mister Toro
Il ritorno sulla panchina di Gianni De Biasi può significare davvero la svolta della stagione. Per tanti motivi. Intanto per la vittoria raggiunta dopo sei sconfitte consecutive con il tipico stile toro: ovvero sofferenza allo stato puro fino al 95’ in una partita giocata finalmente con il coltello tra i denti e con i giocatori sistemati nei loro ruoli naturali.
E poi con uno stadio pieno, nonostante l’orario infame delle 15 del pomeriggio di un giorno feriale. Chiamiamolo pure “effetto De Biasi”, considerato quanto è stato simile alla partenza dello scorso campionato, iniziato proprio con un esordio vincente con giocatori che avevano trascorso insieme appena un paio d’ore. Ciò nonostante i tre punti sono arrivati, grazie anche a un Abbiati super che ha negato più volte un pari che non sarebbe stato rubato. Diciamolo pure: ieri Torino e Cagliari hanno giocato un tempo per uno, ma ha prevalso la rabbia, la grinta e la maggiore motivazione degli uomini di Cairo più che il tasso tecnico. Certo la squadra vista ieri, almeno nel primo tempo, sembrava una lontanissima parente di quella vista fino al sabato precedente soccombere malamente con il Chievo. Con una partenza sprint, con giocatori che finalmente attaccavano gli spazi, si passavano la palla cercando di imbastire un minimo di gioco e trame che con Zaccheroni non si sono mai viste.
La vittoria di ieri è stata soprattutto la vittoria dell’uomo Gianni De Biasi, onesto e gentiluomo a riconoscere i meriti anche a chi l’ha preceduto, profondamente umano per come si è agitato in panchina per tutta la partita salvo poi esplodere al 95’ con una dedica alla figlia Chiara, granata ben oltre il tifo e la passione per il Toro. E’ stata la vittoria più bella per un mister veramente Toro, che ha saputo risuscitare in giocatori spenti e demotivati, energie mentali e determinazione sopite da chissà quanto tempo. Adesso il cammino è ricominciato e dopo la prima vittoriosa salita ecco un’ altra tappa da capogiro: domenica a Firenze, senza Ardito, ci aspetta una squadra che, senza penalizzazione, sarebbe già in zona Champions. Non sarà facile, ma con lo spirito visto ieri sperare è doveroso.
A cura di Alberto Leproni
Fonte: Toronews