De Biasi: anche io devo dire grazie a Totò, perchè…
Udinese-Brescia è un confronto che un allenatore come Gianni De Biasi vive in modo particolare. L’attuale opinionista di Mediaset Premium ha allenato entrambe le squadre e proprio un anno fa, di questi tempi, finiva la sua brave avventura sulla panchina dell’Udinese. In esclusiva a Il Friuli/Udineseblog il tecnico parla di quella esperienza e della sfida in programma domenica.
“E’ una bella sfida. Conosco bene Iachini, è una persona molto tenace, un combattente e non molla mai. E così sarà il suo Brescia: rispetterà l’avversario, ma vorrà punti e farà una partita difensiva per sfruttare poi le ripartenze. Adotterà un centrocampo folto per contrastare il valore di quello Udinese. Mancherà il Nino e non è una assenza da poco. Quando l’ho allenato ho pensato subito che era uno dei giocatori più forti che avessi mai visto. So però che Guidolin non salta mai una pagina del libro, è un perfezionista e prepara la gara nei minimi dettagli. E’ giusto che tenga i ragazzi sulla corda, sono giovani e bisogna stargli sotto”.
Un attacco micidiale quello composto da Di Natale e Sanchez. Ne sa qualcosa anche lei: ”Fui il primo a farli giocare assieme come coppia d’attacco. Accadde nella trasferta di Parma, quando giocammo una buona gara ottenendo solo un pari, pur meritando di stravincere”.
Adesso Sanchez è uno dei giocatori più richiesti:“Come giocatore ha qualità straordinarie. E come ragazzo ha la testa sulle spalle: arrivava sempre con largo anticipo agli allenamenti e se ne andava molto dopo gli altri. Ha molta cura di sè”.
Come pure Inler:“Lui è di una serietà incredibile come giocatore e come persona. Anche lui tiene molto alla carriera e cura l’aspetto professionale”.
Isla è cresciuto molto nella nuova posizione:“Lui trova giovamento dal sistema di gioco di quest’anno. Con i tre difensori e il centrocampo più folto, in cui Pinzi è sempre pronto a coprirlo, si esprime al massimo. Ed è una garanzia la sua straordinaria intesa con Sanchez. Isla risalta meno dell’efficacia che ha. In molti non lo reputano tanto bravo quanto è”.
L’Udinese sta cercando di recuperare due ottimi giocatori, Ferronetti e Basta: “Ho la massima considerazione per Damiano, un ragazzo perseguitato dalla sfortuna. Ricordo che stavo cercando di recuperarlo. Giocò in Coppa Italia con il Lumezzane ed era sulla via del recupero. Mi dispiace per tutto quello che gli è accaduto, è una persona che merita molto per tutto quello che da”.
Due belle sorprese sono Benatia e Armero:“Benatia cercammo di prenderlo già a gennaio dello scorso anno, ma la sua società ci chiese di lasciarlo là fino a giugno. Armero sì, per me è una sorpresa. A sinistra è l’ira di Dio”.
Cosa va adesso e cosa non andava l’anno scorso? ”Non andava il fatto che c’erano troppi giocatori in rosa. Io ne avevo 31 e in troppi non riuscivano a fare nemmeno una amichevole. Va la stima che c’è in Guidolin, che ha potuto così lavorare in modo profondo senza mai essere messo in discussione. Intendiamoci: una fiducia meritata nel tempo. Lui ha preso in mano la situazione e ha portato la squadra a livelli eccelsi”.
E c’è ancora un Totò straordinario:“E’ stato sorprendente finora. Credo che nemmeno lui, ad inizio stagione, si aspettasse una esplosione così. Con Sanchez e una squadra unita al punto giusto il mix è perfetto per fare risultato. Lui però non è una scoperta. Il fatto che anche la scorsa estate abbia scelto Udine ne aumenta il valore: lui è protagonista e partecipe di questa realtà”.
Non è però un vero e proprio leader:“Non è un leader da chiacchiera, ma lo è in campo. E vi devo confessare che a me ha dato una grossa mano: permettetemi di ringraziarlo, perchè è stato molto importante per me in quei due mesi”.
Proprio l’altro giorno Pozzo ha ricordato che lei ha portato Geijo a Udine e le ha riconosciuto il merito:“Mi fa piacere. Con il Patron ho avuto un ottimo rapporto, c’era un dialogo aperto e sincero”.
L’Udinese ce la farà ad arrivare in Europa? ”Con la qualità e la condizione fisica che ha, ce la può fare”.
Intanto ha davanti lo scoglio Brescia. Guidolin lo teme quanto il Cesena:“E’ in queste partite che l’Udinese deve fare la differenza, con queste squadre. Se ce la fa, può salire in Europa. Il Brescia ha bisogno di punti. Ha qualche giocatore interessante come Caracciolo e Diamanti, che sui calci da fermo e i tiri da fuori è pericoloso. Tutta la squadra lo è sulle palle inattive, sono forti di testa. Vuole raggiungere l’obiettivo salvezza e se la deve giocare con Cesena, Lecce e secondo me anche con il Parma. Vorrà fare punti, è naturale”.
Fonte: Udineseblog.it