De Biasi: ‘Prima di tutto l’uomo’ ‘Siamo quasi al completo’
I nuovi arrivi non verranno valutati solo per l’aspetto tecnico, ma soprattutto per quello umano
E’ carico il mister De Biasi: nella seconda fase del ritiro sarà lui, e non più il “sergente” Artico, a scandire i tempi dei lavori tirando fuori lavagna, riga e schemi per poi provarli sul campo, in attesa di completare una rosa di giocatori a cui è stato aggregato, all’ultimo momento, anche il giovane Obinna, classe ’88. Guai però a parlare di mercato, al mister trevigiano è più facile strappare un sorriso che un’ammissione sul prossimo colpo di Cairo&Tosi, impegnati, altrove, a limare chissà quali sorprese per il popolo granata.
Da Sappada a Macugnaga seconda parte del ritiro, chi ha visto meglio dopo la prima sessione?
Tutti e nessuno (ride). Tutti i ragazzi hanno fatto bene, hanno lavorato con voglia, vedo entusiasmo e determinazione. Per cui nessuno poteva fare meglio.
C’è una caratteristica, in particolare, che vi spinge a scegliere gli ultimi “colpi di mercato ?
Mentirei se dicessi che non consideriamo l’aspetto tecnico. Quello per carità conta. Però la prima cosa che guardiamo è la personalità e l’uomo. Abbiamo una rosa costituita tutta da elementi validissimi dal punto di vista umano. Per questo non possiamo permetterci né vogliamo cambiare strada.
Il posticipo del campionato aumenterà il numero delle “amichevoli di cartello” che avevate in programma ?
Cercheremo di fare qualche gara amichevole in più di sicuro. Ma lei a che tipo di squadra allude ?
Squadre di buon livello, di serie C, B e anche A.
Vedremo. Di sicuro il 2 settembre un’amichevole con una squadra di B la facciamo. (con il Genoa ndr).
Al momento cosa manca a questa rosa ?
In cuor nostro possiamo anche pensare di essere competitivi già così come siamo qui a Macugnaga. Poi vedremo che accadrà in futuro.
La sentenza della corte d’appello ha riportato in serie A Lazio e Fiorentina, la cui retrocessione faceva pensare a molti a un campionato in “tono minore”. Lei è di questo avviso ?
Stiamo a quello che dicono i giudici. Certamente con questa sentenza il campionato è ancora più interessante e stimolante.
Quindi anche lei ritiene che calciopoli non sia stato altro che uno tsunami di parole a uso e consumo di editori e giornalisti per vendere più giornali ?
Penso che tutta la vicenda un messaggio l’abbia dato e forte. Non voglio però entrare nel merito delle sentenze e lascio che a farlo siano altri. Quello che è successo è sotto gli occhi di tutti.
A cura di
Alberto Leproni
Fonte: ToroNews