De Biasi: ‘Voglio vincere uno scudetto prima di lasciare il calcio’ L’allenatore non si nasconde, vuole vincere a Torino, ma i tempi non sono maturi: ‘Prima dobbiamo consolidarci in serie A’

Le tribune non sono ancora colme di gente, ma Gianni De Biasi ha già potuto ammirare una parte del colpo d’occhio sugli spalti, e si rallegra del perfetto feeling che si è creato tra il suo Torino e la gente che vive con viscerale passione il legame con questa squadra. La prima domanda è, quindi, obbligata:

Mister, si aspettava tutta questa gente?
‘Francamente no, anche se confidavo in un’accoglienza calorosa, considerato che sono tantissimi anni che la squadra non si allena in città’.

Con la Juventus questo non succedeva…
‘Probabilmente perché la gente non la facevano entrare (ride). Noi, invece, vogliamo che i nostri tifosi siano partecipi’.

Sarà così durante tutto l’arco della stagione?
‘No, chiaramente a volte servirà maggiore tranquillità e dovremo allenarci a porte chiuse. Penso, ad esempio, all’ultimo allenamento della settimana, ma in generale l’atteggiamento sarà di massima apertura verso i nostri tifosi’.

La struttura come le sembra?
‘Perfetta. Per noi non era fondamentale lavorare dentro o fuori della città; contava poter disporre di campi all’altezza e strutture adeguate. Posso dirmi molto soddisfatto da questo punto di vista’.

Lo slittamento del campionato è un altro punto a favore…
‘Certamente è un grosso vantaggio; possiamo lavorare più approfonditamente, con più calma. Attualmente stiamo tracciando una tabella che prevede di arrivare carichi a fine stagione. L’anno scorso alla fine andavamo fortissimi, mentre altre squadra partite meglio hanno tirato i remi in barca’.

Questo tipo di preparazione non rischia di farvi arrivare appesantiti all’appuntamento di Ivrea?
‘Il rischio esiste. Ma noi dobbiamo lavorare bene soprattutto dal punto di vista mentale, calandoci nella parte e non pensando al divario di categoria. Alla fine, se giocheremo concentrati e con cattiveria, credo che il divario tecnico emergerà lampante’.

Esiste un rischio ‘euforia’?
‘Il clima d’entusiasmo potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Dobbiamo restare coi piedi per terra, consapevoli che il nostro obiettivo è quello di consolidarci in massima serie. C’è un progetto dietro questa squadra; i tifosi devono essere consapevoli che ci vorrà del tempo per costruire, non puntiamo né alla Champion’s né all’Europa, piuttosto vogliamo restare in serie A, far emergere qualche giovane interessante, poi chiaro: anch’io voglio vincere uno scudetto prima di lasciare il calcio!’.

Novità sul mercato?
‘Col presidente stiamo lavorando per ottenere una squadra competitiva, qualcuno arriverà di sicuro’.

Comotto e Simic ad esempio…
‘Simic? Non credo. Quanto a Comotto… conosce la strada per Torino, no?’.

Un’ultima domanda: cosa la rende già soddisfatto e dove, invece, la squadra ha bisogno di lavorare di più per migliorare?
‘Stiamo lavorando molto bene, sono soddisfatto. La condizione è buona, non lo è adesso, ma a me non importa, stiamo lavorando in prospettiva campionato e la Coppa Italia può dimostrarsi un test molto valido’.

Acura di
Marco Giordano

Fonte: TuttoToro